Roma, 01/02/2024 - Il parere con il quale l'Antitrust ha bocciato la delibera capitolina sull'affidamento in house ad Atac del trasporto pubblico locale di Roma potrebbe infliggere un colpo durissimo all’Azienda pubblica che con fatica e, soprattutto, grazie ai sacrifici dei lavoratori, è riuscita a risollevarsi dalla pesante crisi, ragione dell’avvio della procedura del concordato preventivo, appena conclusa.
La decisione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato di ricorrere ai magistrati amministrativi (TAR), chiedendo l’annullamento del provvedimento con cui l'Assemblea capitolina ha consegnato all'Atac le chiavi della gestione del servizio di autobus e delle linee metropolitane dal primo gennaio di quest'anno fino al 2027, infatti, crea un'incertezza tale sulle entrate derivanti dal contratto di servizio con Roma Capitale da compromettere ancora una volta la sua tenuta societaria.
Ci auguriamo che il Campidoglio fornisca gli elementi necessari a sostenere gli “oneri istruttori e motivazionali” richiesti dalla normativa in fatto di ricorso all’in house, dimostrandone la completa legittimità.
Siamo sempre stati convinti che la stessa normativa, soprattutto comunitaria, non abbia mai imposto una massiccia privatizzazione dei servizi di trasporto, tenendo in debito conto gli alti rischi dell’apertura indiscriminata al mercato, nonostante la riforma dei servizi pubblici locali, confermata dall’attuale governo, rappresenti una stretta per gli affidamenti diretti.
Oltretutto, le gare di assegnazione del servizio a gestori privati, anche nel nostro territorio, hanno dimostrato tutti i loro limiti in fatto di inefficienza del servizio offerto, peggioramento delle condizioni di lavoro ed impoverimento dei lavoratori, conseguenze inevitabili delle offerte al ribasso.
Piuttosto, solo una grande azienda pubblica può salvaguardare il carattere universale del trasporto pubblico al servizio dei cittadini e il rispetto dei diritti del lavoro, e non perseguire il
profitto privato ad ogni costo. Occorre fare tesoro dell'esperienza negli altri Paesi europei che, sulla scorta delle esperienze registrate nel corso degli anni, a fronte dei processi di privatizzazione, sono ritornati sui propri passi.
Starà al Campidoglio dimostrare che la propria scelta di affidamento diretto sia avvenuto nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa e siamo assolutamente certi della bontà delle conseguenze che tale scelta comporterà.
Vista la inevitabile ricaduta che tale questione avrà sul mondo del lavoro e sul futuro del traporto pubblico locale nel nostro territorio, si chiede al più presto di convocare le Scriventi.
FILT CGIL ROMA LAZIO - FIT CISL - UGL FNA - UGL FNA