Roma, 23 agosto 2021 - "Nell'imminenza della riapertura delle scuole e nella necessità oggettiva, di impossibile attuazione, di triplicare l'offerta di servizio per garantire un minimo di distanziamento fra gli utenti, denunciamo il solito pressappochismo con cui si affronta il problema e le soluzioni che si intendono adottare". Così, in una nota, la Filt Cgil di Roma e del Lazio.
"Oggi, per non ripetere gli errori dello scorso anno, il Comune di Roma e l'Agenzia per la Mobilità dovrebbero avere il coraggio di concentrare gli sforzi sulla rimodulazione di alcune linee di adduzione alle metropolitane e che transitano presso i maggiori plessi scolastici; di istituire linee direttrici, rimodulate e a basso numero di fermate intermedie, sulle quali poi Atac, eventualmente in sinergia con i vettori privati (pullman turistici), potrebbe concentrare i propri sforzi; di rimodulare contestualmente gli orari delle linee periferiche o a bassa frequentazione prevedendo la possibilità di limitare il servizio in alcune fasce giornaliere a minor impatto per concentrare uomini e mezzi sulle linee da intensificare".
"La cronica carenza del personale di guida e manutenzione e più in generale la mancanza di un concreto rinnovo del parco rotabile rischia di deflagrare proprio con la riapertura delle attività scolastiche. Le condizioni in cui versa da tempo il settore tram, con meno di 50 vetture circolanti su circa 80 presenti nel parco, e le responsabilità di Comune e azienda in questo senso, sono intollerabili. Vi sono interi quartieri lasciati senza servizio pubblico: altro che cura del ferro! In questa città sarà necessaria una rifondazione. Esprimiamo infine profonda preoccupazione riguardo le linee metropolitane che saranno costrette a inevitabili rallentamenti e chiusure a causa delle imminenti cantierizzazioni per recuperi strutturali e revisioni ministeriali. Le condizioni drammatiche delle ferrovie concesse - conclude la nota - e soprattutto della Roma Lido a cui assistiamo, rappresentano a pieno le nostre preoccupazioni. Non c'è più tempo. Sono in gioco le condizioni di lavoro e la qualità ed efficienza del servizio pubblico offerto alla cittadinanza".