I sindacati romani commentano le affermazioni del liquidatore di Roma Metropolitane che oggi ha confermato quanto scritto alcuni giorni fa in una lettera alla sindaca di Roma Virginia Raggi e cioè un "ultimatum alla stessa amministrazione che lo ha nominato" perché "dichiara che non c'è più tempo, che tra poche settimane la società rischia di andare in liquidazione e che ci sono responsabilità anche penali per chi dovesse procurare questo enorme danno". Per Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Uil del Lazio e le rispettive categorie dei trasporti si tratta di "una grande incognita" che "pesa sui lavori di proseguimento della linea C, un'opera della massima importanza di cui c'è enorme bisogno per migliorare la mobilità e garantirla in futuro, visto che le linee A e B rischiano di chiudere a causa del mancato adeguamento alle norme antincendio. È chiaro perché le parti sociali sono state escluse da ogni confronto programmatico sul bilancio di previsione 2021-2023 di Roma Capitale - si legge in una nota dei sindacati -, la giunta Raggi non è in grado di fare progetti di sviluppo e confronti programmatici. Sa solo fare tagli, mandare in malora le aziende partecipate che devono fornire servizi ai cittadini e spedire i lavoratori a casa, utilizzando impropriamente ammortizzatori sociali pensati per altri scopi".
I sindacati ricordano che "ci sono circa 150 lavoratori che non hanno alcuna certezza di continuare a percepire lo stipendio nonostante facciano bene il proprio mestiere, che nessun altro a Roma può svolgere con simile professionalità e costi così bassi, e milioni di cittadini consapevoli che spostarsi da un punto all'altro della Capitale sarà per i prossimi anni un'impresa titanica. Intanto arrivano anche gli esposti alla procura da parte dei comitati dei pendolari delle linee Roma-Lido, Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti, le ex ferrovie sotto la giurisdizione di Roma, perché le continue soppressioni dei treni non permettono alcun distanziamento e creano da anni disservizi che in emergenza Covid-19 diventano inaccettabili e forse anche penalmente perseguibili. Dopo la manifestazione contro i tagli in bilancio al sociale decisi dalla giunta Raggi, lunedì primo febbraio torneremo in piazza del Campidoglio anche per difendere gli investimenti che Roma Capitale deve trasformare in cantieri e in opere pubbliche, per salvaguardare i lavoratori di Roma Metropolitane, per dare continuità ai progetti che devono concretizzare, per impedire che vengano messi in Fis e per dare una prospettiva alla mobilità dei romani".