FASE II PER IL SETTORE DEI TRASPORTI: ESITO INCONTRO CON IL MINISTERO


Roma 27 Aprile 2020 - Nei giorni scorsi si è avviato un confronto con il ministero dei Trasporti relativamente all’avvio delle cosiddetta FASE 2. L’oggetto di questo incontro era quello di provare a definire le modalità con le quali dovrà svolgersi il servizio di Trasporto Collettivo, in previsione della ripartenza graduale delle attività produttive e degli spostamenti delle persone a partire dal 4 Maggio, secondo modalità che garantiscano la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. 

Obiettivo comune delle Parti era quello di far ripartire il sistema di Trasporto Pubblico collettivo anche per evitare un uso massivo dei mezzi privati, sia per gli effetti ambientali sul traffico delle grandi aree urbane e sia perché questo potrebbe indurre una ulteriori crisi del settore, già duramente colpito dalla fase di chiusura degli scorsi mesi. 

Siamo partiti da posizioni molto distanti sia sulle condizioni del lavoro e sia dei viaggiatori. Per questo complessivamente ci pare un esito positivo. Tali incontri hanno prodotto : 

1. Inserimento all’interno del DPCM (Allegato 8), che norma la cosiddetta Fase 2, del “Protocollo Condiviso di Regolamentazione per il Contenimento della Diffusione da Covid 19 nei settori dei Trasporti e della Logistica” del 20 Marzo (sottoscritto dal Ministero e tutte le parti sociali del settore). Questo protocollo normava le condizioni di lavoro in sicurezza per i nostri settori e assume quindi una maggiore forza di norma sia in termini prescrittivi che sanzionatori; 

2. Delle linee guida per i viaggiatori, per rendere compatibile l’uso del trasporto collettivo con la sicurezza dei passeggeri indicando alcune specifiche norme ulteriori (alcune erano già definite dal Protocollo di cui al punto 1) su stazioni, aeroporti e mezzi di trasporto. Tali linee guida sono di competenza del MIT e non sono oggetto di accordo anche come valutazione rispetto alla titolarità contrattuale su quella misura. Ciononostante si è riusciti ad inserire alcuni elementi migliorativi : 

2.1. Obbligatorietà dell’uso delle mascherine a bordo dei mezzi (inizialmente non prevista) fermo restando l’obbligo del distanziamento sociale definito dalle norme più generali; 

2.2.La non responsabilità dei lavoratori verso il rispetto delle norme di sicurezza da parte dei viaggiatori; 

Rimangono elementi di perplessità tra i quali la non prescrittività di alcune norme, lasciate ancora sotto forma di raccomandazioni. Inoltre la sospensione di tutti i servizi di ristorazione sui mezzi, laddove previsti, non è coerente con quanto accadrà a terra (via libera a ristorazione Take-away), comporterà disagi per i passeggeri che potrebbero viaggiare anche ore senza poter avere acqua o alimenti sigillati e implicherà inoltre un forte impatto occupazionale. Positivo invece il fatto di ricollegare il loro ripristino alla ripartenza più generale di bar e ristoranti. 

3. Impegno da parte del Mit al reperimento delle risorse per il settore, già oggetto dei precedenti incontri sul cosiddetto “Decreto Cura Italia Bis” che dovrebbe uscire in Maggio. Il comparto infatti, già duramente colpito dalla crisi necessità di ulteriori ed ingenti risorse aggiuntive in particolare in una fase che prevederà il contingentamento e quindi la riduzione degli introiti accompagnata dalla necessità di garantire comunque un servizio per i cittadini. Un mix che se non supportato adeguatamente sul piano economico rischia di mettere in difficoltà pesanti le Aziende e, di conseguenza, i lavoratori; 

Per quanto ci riguarda rimaniamo convinti che questa prima fase, che va dal 4 Maggio sino a Settembre, caratterizzata dalla assenza degli spostamenti per scuola e turismo e da una riduzione degli spostamenti “familiari”, dovrà essere caratterizzata dalla implementazione di tutti i sistemi in grado di affrontare la fase successiva. In particolare : Aumento della offerta utilizzando tutti i mezzi disponibili, laddove sia compatibile con la rigidità di alcuni sistemi (Ferroviario e metropolitane); Intervento su una organizzazione delle attività produttive, commerciali, scolastiche e degli uffici pubblici che consenta una rimodulazione dei tempi della città limitando al massimo le cosiddette “punte”. 

Tali temi sono solo accennati nell’Ipotesi del DPCM ed andranno implementati nelle prossime settimane dando ruolo alle Regioni quali soggetti regolatori del servizio ed in grado di mettere assieme l’offerta con la rimodulazione degli orari sul piano territoriale. 

Infine, considerato che l’emergenza sanitaria non si è ancora conclusa, raccomandiamo a tutte le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti di attenersi scrupolosamente alle prescrizioni dell’Autorità sanitaria e del Governo e alle previsioni contenute nei protocolli confederali e nelle linee guida sottoscritte il 20 marzo con Mit e Associazioni datoriali. 

Confidiamo nella responsabilità di tutti gli stakeholder. 

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