“Sciopero nazionale il prossimo 24 luglio in tutti i settori del trasporto pubblico locale, ferroviario, merci e logistica, marittimo e porti, autostrade, taxi, autonoleggio e il 26 luglio in tutto il trasporto aereo”. Lo hanno deliberato gli esecutivi nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti “per dare sostegno alla piattaforma unitaria di proposte ‘Rimettiamo in movimento il Paese’ indirizzata al Governo”.
“Per la prima volta nella storia più recente – afferma il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio – il Governo che si contraddistingue per l’assenza di risposte strategiche, non ha mai convocato le organizzazioni sindacali e lo ha fatto solo per sporadici incontri per la gestione delle singole crisi. A seguito di questo bisogno di scelte – chiede il dirigente nazionale della Filt Cgil – si deve aprire un confronto punto per punto su infrastrutture, politica dei trasporti e regole ed arrivare alla sottoscrizione di un Patto per i Trasporti che parta dall’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e che tenga conto delle esigenze di mobilità di persone e merci”.
“L’Italia, dal punto di vista infrastrutturale, – spiega il segretario generale della Fit Cisl Salvatore Pellecchia – rischia di diventare la cenerentola d’Europa se non si sbloccano le opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità. Il sistema di regolazione dei trasporti sta penalizzando sia le lavoratrici che i lavoratori del settore. Basta osservare cos’è accaduto nel trasporto aereo, dove al crescere del traffico una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi che durano tuttora. Allo stesso tempo nel settore ferroviario la liberalizzazione ha aperto le infrastrutture senza garantire alle imprese italiane condizioni di reciprocità verso i paesi europei. Inoltre le dichiarazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti destano inquietudine per i provvedimenti che dovrebbero colpire Rfi, mentre non è ben chiaro cosa si intenda per “aggiornamento del rapporto concessorio” per le autostrade”.
“Il Paese e i lavoratori dei trasporti hanno bisogno di regole, pianificazione e programmazioni – afferma il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. Siamo uniti per vincere la battaglia che abbiamo iniziato con gli scioperi nazionali di maggio scorso. Questo non è uno sciopero contro i due partiti al Governo, ma è uno sciopero politico contro l’immobilismo di questo Governo. Senza trasporti moderni ed efficienti, con tutti i lavoratori tutelati dai Ccnl, questo Paese non potrà ripartire”.