Roma, 12 settembre 2017 - Il concordato preventivo è ormai una strada intrapresa. La Filt Cgil si è da subito dichiarata non favorevole perché se la procedura di concordato non dovesse andare a buon fine, l’unica alternativa sarebbe il fallimento. Oggi siamo impegnati e faremo di tutto affinché la grande azienda pubblica dei cittadini romani non fallisca. Sono molti gli interessi di chi non aspetta che questo.
A seguito delle scelte politiche di cui la Proprietà si assume le responsabilità, riteniamo necessario che questa decisione venga ancorata ad alcune garanzie, in questa fase non sono consentite né superficialità, né errori procedurali, perché l’operazione ha un impatto sui circa 11600 lavoratori di Atac più l’indotto che vive e opera intorno all’azienda di trasporto romana.
Mai come in questo momento siamo vicino ai lavoratori ed alle lavoratrici e comprendiamo le preoccupazioni delle altre sigle sindacali che come noi hanno a cuore l’unicità del servizio del trasporto pubblico romano.
La nostra lotta non si ferma e per noi sono chiare le garanzie minime imprescindibili richieste ed ottenute: prolungamento dell’affidamento in house fino al 2024, certezza e garanzia esplicita dei livelli occupazionali e dei redditi dei lavoratori di Atac attraverso l’esigibilità del primo e secondo livello di contrattazione ed un confronto reale con l’Azienda sul piano industriale.
Ci aspettano mesi difficili, sappiamo che non sarà facile perché non c’è certezza di ciò che potrà essere in futuro.
Siamo fortemente convinti che i cittadini romani siano, insieme ai lavoratori, le uniche vere vittime di una politica senza visione ed è per questo che le nostre rivendicazioni e la nostra mobilitazione continuerà per evitare il fallimento, per far rinascere solidamente l’Azienda e per determinare un servizio di trasporto pubblico di qualità.
La Segreteria Regionale Filt Cgil Roma e Lazio