Roma, 10 marzo 2017 - "Così non si può più andare avanti. Ogni giorno si allunga l’elenco degli incidenti sui mezzi e sulle infrastrutture Atac, per non parlare dei continui episodi di violenza, verbale e fisica, che subiscono gli operatori. La sicurezza dei lavoratori deve essere garantita a prescindere. L’azienda non può continuare ad assolversi avviando inutili indagini che non producono risultati e la sindaca non può continuare a recitare la parte della principessa ingenua. Atac è in uno stato comatoso, avrebbe urgentemente bisogno di un progetto concreto. Le benevole e improvvisate parole di una classe politica che mostra di non occuparsi di ciò che realmente è utile all'azienda e più in generale non si interroga sul modello di mobilità per i prossimi anni. Ogni giorno che passa, la più importante azienda di trasporto pubblico rischia di crollare su se stessa". Così, in una nota, il segretario generale della Filt Cgil di Roma e del Lazio Eugenio Stanziale.
"L’orgoglio e le lotte degli autoferrotranvieri di Roma - prosegue la nota - hanno scritto le pagine fondamentali della rinascita civile di questa città. Aspirare a diventare una delle metropoli più importanti del mondo passa inevitabilmente dalla capacità di offrire un servizio di trasporto pubblico moderno ed efficiente.Oggi invece c’è chi agisce nell’ombra per trascinare l’azienda al collasso definitivo e poterla così dare in pasto all’opinione pubblica come esempio di cronico disservizio, proponendo la privatizzazione come unica soluzione. A questo gioco al massacro non ci stiamo. Il servizio di trasporto pubblico è inqualificabile, non c'è dubbio. Le ragioni sono tante e le abbiamo ribadite nel corso degli anni e con il succedersi delle giunte. Abbiamo provato anche a rimuovere una serie di ostacoli, scontrandoci però con chi scambia i privilegi per diritti. Sappiamo che al di là della politica, che dovrebbe pensare soprattutto a progettare la città del futuro, andrebbe ripensato il modello organizzativo, abbandonando inutili macrostrutture funzionali e destinando ad altre funzioni la dirigenza che in questi anni ha contribuito a non rendere governabile Atac. Bisogna produrre risparmi, investire in infrastrutture mezzi e materiale rotabile, vigilare sugli appalti, internalizzare le lavorazioni date superficialmente fuori dall'azienda, riorganizzare il settore manutentivo e riqualificare il personale dell’area delle manutenzioni integrando risorse in linea con la necessità dell’esercizio da svolgere, riprogettare il percorso delle linee degli autobus e delle fermate, aumentare la velocità commerciale tramite l’incremento delle corsie preferenziali rendendole più confacenti ai bisogni e alle necessità dei cittadini. Siamo pronti a mobilitarci per tutto questo e per garantire la sicurezza di chi lavora in Atac".
(Fonte OMNIROMA)